Alla vigilia dell’inaugurazione dell’anno pastorale, vogliamo conoscere meglio Padre Giovanni Piamarta, fondatore della Congregazione della Sacra Famiglia di Nazareth.
Giovanni Battista Piamarta nasce a Brescia nel 1841. Rimasto presto orfano di mamma, viene educato cristianamente nell’oratorio S. Tommaso: sono i tempi arroventati delle «dieci giornate di Brescia» e delle sanguinose battaglie di San Martino e Solferino. Sono anche i tempi di grande povertà del popolo, di epidemie, di grandi passioni patriottiche e di forti contrapposizioni politiche, dei primi tentativi di industrializzazione. Sono anche i tempi di vivace carità cristiana, frutto della radicata religiosità della gente bresciana. Il giovane Piamarta entra in seminario a diciannove anni e, una volta ordinato presbitero a ventiquattro anni, viene inviato nelle parrocchie rurali di Carzago Riviera e di Bedizzole, dove si distingue subito per la convinta dedizione alla catechesi e alla causa dei giovani. Trasferito nella parrocchia cittadina di S. Alessandro, si dedica anima e corpo alla crescita di un fiorentissimo oratorio. Ed è qui che, colpito dalle condizioni della gioventù più povera, matura un ardito progetto per preparare i suoi ragazzi a diventare i costruttori del proprio futuro, grazie alla competenza nel lavoro e grazie al senso di responsabilità verso la propria famiglia e verso la società. Con il consiglio determinante di Monsignor Pietro Capretti, uno degli uomini più illuminati della Chiesa bresciana e dopo una breve parentesi come parroco a Pavone Mella, nel 1886 dà inizio all'Istituto Artigianelli.
Attraversando difficoltà di ogni tipo, egli impianta laboratori ed officine per le diverse specializzazioni, prepara ambienti per ospitare centinaia di giovani, raduna collaboratori laici, condivide la vita dei suoi ragazzi come un padre, insegna loro a diventare uomini attraverso il duro tirocinio del lavoro e l’acquisizione di un carattere forte, motivato e sostenuto da una solida formazione religiosa, ispirata alla visione serena e gioiosa di S. Filippo Neri. La città resta sorpresa dei risultati. I giornali scrivono che non soltanto i migliori artigiani, ma anche la maggioranza dei dirigenti industriali «sono usciti dall’Istituto Artigianelli». Eppure, nonostante il molto lavoro, l’umile prete bresciano sente che dovrebbe interessarsi anche dei giovani che stanno abbandonando le campagne, emigrando in cerca di fortuna nelle città e, persino, nelle lontane Americhe. Assieme ad un valente agronomo, il sacerdote Giovanni Bonsignori, dà origine alla Colonia Agricola di Remedello, dove vengono insegnati metodi innovativi che aumentano considerevolmente la produttività del terreno. La nuova scuola diventa un punto di riferimento per un numero crescente di agricoltori di tutta Italia, grazie anche agli scritti diffusissimi di Padre Bonsignori.
Per rafforzare la sua opera educativa dà inizio all'Editrice Queriniana, assai attiva sul piano della catechesi e della letteratura religiosa e teologica. Nel 1902 il vescovo di Brescia riconosce
Muore santamente il 25 aprile 1913, nella Colonia Agricola di Remedello, pianto come un padre, come un benefattore, come un santo.