In queste domeniche, che seguono alla solennità dell’Epifania, ripercorriamo le prime manifestazioni del Signore. Nel segno delle nozze di Cana si rivela la gloria di Gesù ed è annunciata l’ora della Pasqua con il suo gesto l’amore.
Alla festa delle nozze è presente anche Maria che, con la sua intercessione, prefigurata nella preghiera di Ester, appare come la madre che conduce i discepoli alla fede nel Signore.
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Prima lettura: Ester 5,1-1c.2-5
Nell’interpretazione patristica, la figura di Ester viene riletta in prospettiva mariologica. Ella va incontro al suo sposo, il re Assuero, in tutta la sua bellezza, e durante il banchetto intercederà per la salvezza del suo popolo, come farà Maria a Cana.
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Epistola: Efesini 1,3-14.
Nel primo segno di Cana, Gesù manifesta la sua gloria, rivelando la volontà di Dio, che egli è venuto a compiere. Questo testo di Efesini rivela quale sia il contenuto della volontà del Padre: renderci suoi figli adottivi ed eredi dei suoi tesori di grazia.
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Vangelo: Giovanni 2,1-11
Il segno di Cana completa la rivelazione del Natale e dell’Epifania, svelandoci il significato dell’incarnazione. Gesù viene come il vero sposo che attua nella gioia l’alleanza tra Dio e il suo popolo, già profetizzata nel simbolo delle nozze messianiche.
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Oggi la chiesa italiana celebra la giornata nazionale per le migrazioni e la giornata nazionale per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo religioso ebraico cristiano.