Con due settimane di anticipo su quella romana la nostra tradizione liturgica ambrosiana dà inizio, con l’Avvento, al nuovo anno liturgico destinato ad attualizzare il mistero dell’universale salvezza che è nel Figlio di Dio fatto uomo, nato dalla Vergine Maria, morto sulla Croce e risorto.
L’Avvento, che ha la durata di sei settimane, ha il compito di preparare la celebrazione dell’annuale memoria della Natività del Signore quale sua prima venuta nell’umiltà e di tenere desta nella Chiesa l’attesa della seconda e definitiva venuta del Signore con «grande potenza».
La celebrazione eucaristica, specialmente quella domenicale, è il luogo privilegiato dove è possibile, nella “venuta sacramentale”, fare esperienza viva dell’incontro con il Signore «nell’attesa della sua venuta». Veicolo primario di tale esperienza è la Parola divina proclamata nelle Scritture e la preghiera della Chiesa che ascolta e accoglie, nella Parola e nei santi segni eucaristici, il Verbo di Dio fatto uomo, il Crocifisso/Risorto.
L’Avvento, che ha la durata di sei settimane, ha il compito di preparare la celebrazione dell’annuale memoria della Natività del Signore quale sua prima venuta nell’umiltà e di tenere desta nella Chiesa l’attesa della seconda e definitiva venuta del Signore con «grande potenza».
La celebrazione eucaristica, specialmente quella domenicale, è il luogo privilegiato dove è possibile, nella “venuta sacramentale”, fare esperienza viva dell’incontro con il Signore «nell’attesa della sua venuta». Veicolo primario di tale esperienza è la Parola divina proclamata nelle Scritture e la preghiera della Chiesa che ascolta e accoglie, nella Parola e nei santi segni eucaristici, il Verbo di Dio fatto uomo, il Crocifisso/Risorto.