Cappella del Santissimo
della Cattedrale di Santa Maria Reale dell'Almudena Madrid - Spagna |
I discepoli di Emmaus, nel riconoscere il Signore allo spezzare il pane, costatarono la risurrezione. Entrambi si dirigono verso Emmaus facendo diversi commenti e analisi di ciò che è accaduto, proprio come capita nella chiesa in molti raduni ed incontri. Tutti siamo abituati a fare i nostri commenti e le nostre analisi, la nostra mente si oscura per queste preoccupazioni e i nostri gli occhi si coprono di nebbia, tanto che non sono in grado di riconoscere il Signore che cammina con loro. Credono anzi che Egli sia l’unico straniero, nonostante in realtà sia il protagonista degli avvenimenti riguardo ai quali discutono. Pian piano Lui stesso rivela loro che ciò che non riescono ad accettare è il fallimento, la crocifissione. Cristo cioè fa loro intendere che era veramente necessario che fosse inviato dal Padre per rivelare agli uomini l’amore del Padre. Perciò si consegna nelle nostre mani. E siccome siamo una generazione malvagia e peccatrice, lo abbiamo maltrattato e ucciso. Ma proprio in ciò Lui ha rivelato l’amore, lasciandosi trattare così. In quel momento i discepoli comprendono ciò che scriveranno più tardi san Giovanni e san Paolo, cioè che solo l’amore rimane e che tutto ciò che è assunto nell’amore risusciterà per la vita eterna. Perciò i discepoli, senza esitazione, si alzano e corrono verso Gerusalemme, verso la comunità. I discepoli vivono praticamente una sorta di triduo pasquale. In un certo senso, con loro succede ciò che era stata la pasqua di Cristo: passano dalla tristezza, dalla delusione, dal fallimento all'esperienza dell’amore di Dio. Da persone che si stanno allontanando dalla comunità, risuscitano come persone della comunione che tornano alla comunità per testimoniare il Risorto.
Questa scena è raffigurata secondo tale comprensione teologica. Perciò i due discepoli sono orientati verso Gerusalemme, rappresentata come chiesa. L’eucaristia è, infatti, il Corpo di Cristo e perciò anche rivelazione della verità della Chiesa. Quando si prega davanti al Santissimo, non si deve mai dimenticare che si sta contemplando anche la nostra verità, cioè noi come Chiesa, Corpo di Cristo. La devozione al Santissimo non può pertanto cadere in un misticismo individualistico, ma essere collocata in una sana dimensione ecclesiologica, apostolica e caritativa. Chi pregherà in questa cappella uscirà da essa attraverso la porta dei due discepoli di Emmaus ed entrerà nella dinamica creativa della Chiesa e, attraverso la Chiesa, di tutto il mondo in mezzo al quale la Chiesa cammina.
http://www.centroaletti.com/
Questa scena è raffigurata secondo tale comprensione teologica. Perciò i due discepoli sono orientati verso Gerusalemme, rappresentata come chiesa. L’eucaristia è, infatti, il Corpo di Cristo e perciò anche rivelazione della verità della Chiesa. Quando si prega davanti al Santissimo, non si deve mai dimenticare che si sta contemplando anche la nostra verità, cioè noi come Chiesa, Corpo di Cristo. La devozione al Santissimo non può pertanto cadere in un misticismo individualistico, ma essere collocata in una sana dimensione ecclesiologica, apostolica e caritativa. Chi pregherà in questa cappella uscirà da essa attraverso la porta dei due discepoli di Emmaus ed entrerà nella dinamica creativa della Chiesa e, attraverso la Chiesa, di tutto il mondo in mezzo al quale la Chiesa cammina.
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