Proposta credibile, proposta umana?
Non si è discepoli se non si dice di no a se stessi (questo significa condividere la croce) per dire di sì a Dio, al suo volere, alla concezione della vita come dono di se stessi, vivendo come Gesù Cristo.
Essere discepoli e condividere la croce sono due cose equivalenti. L’essere discepoli ci fa vivere in un modo che, portato alle estreme conseguenze, è quello che ci appare nel crocifisso: sono le due dimensioni dell’abbandono fiducioso in Dio e della dedizione ai fratelli.
Si può anche accettare di essere discepoli, perché non ci pensiamo troppo bene e ci pare che non ci inquieti più di tanto. Ma quando si dice che c’è una equivalenza tra essere discepoli e condividere la croce, allora sorge la domanda: questo condividere la croce è una proposta umana o disumana?
(G. Moioli, La parola della croce, 2009)