Il brano di Gv. 11,55-12,11, incentrato sul racconto dell’unzione di Gesù nella casa di Lazzaro (12,1-8), è come incorniciato dai versetti iniziali 11,55-57 e quelli finali 12,9-11. I primi riportano il desiderio della gente, venuta a Gerusalemme per la festa di Pasqua, di poter incontrare Gesù, la cui fama, dopo la risurrezione di Lazzaro, si era sparsa ovunque. I versetti finali riferiscono della decisione di mettere a morte anche Lazzaro, a causa del quale molti lasciavano la Sinagoga per aderire a Gesù.
Il racconto dell’unzione è collocato nel contesto di un pranzo familiare consumato da Gesù a casa di Lazzaro e delle sorelle Marta e Maria, ardenti di fede e di amore verso di lui che si sta incamminando verso la sua Pasqua! Il pranzo può forse rappresentare la gioia della risurrezione, mentre l’unzione che Maria fa sui piedi di Gesù annunzia la sua sepoltura.
Il significato profondo del gesto di Maria, non capito da Giuda, il traditore (vv. 5-6), consiste nell’anticipare, pur senza saperlo, il gesto pieno di amore che ella avrebbe presto compiuto sul corpo esanime del Signore.