Speranza e attesa: sono due virtù senza le quali è impossibile vivere la fiducia tra noi, perché troppo spesso questa fiducia può venire delusa.
Abbiamo tutti fatto esperienze amare che tendono a chiuderci il cuore, e celo potrà aprire solo una grande speranza, quella che
Se essa manca, se languisce, allora l’atteggiamento di fiducia e di benevolenza sarà quasi impossibile, perché le circostanze quotidiane tendono a distruggerlo in noi.
La mancanza di questa attesa, di questa speranza può essere davvero una delle più grandi tragedie del nostro tempo.
Se noi ci ripieghiamo solo sul presente, ansiosi di goderne al massimo, oppure ci amareggiamo perché le cose del presente ci disgustano e non ci soddisfano, se manchiamo di questa visione dell’avvenire, di questa speranza della manifestazione della gloria di Dio, noi non possiamo essere né il sale della terra né il fermento del lievito della pasta. Fatalmente verremmo trascinati dalle esperienze quotidiane, gioiosi quando qualcosa andrà bene, ma tristi e addolorati non appena qualcosa non risponderà alle nostre aspettative immediate.
Gesù ci insegna a vivere nell’attesa della beata speranza, nell’attesa della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore Gesù Cristo.
Attendiamo il tuo ritorno, attendiamo la tua manifestazione gloriosa. Lo proclamiamo ogni volta che celebriamo l’Eucarestia.
(Card. Carlo Maria Martini, Omelia nella notte di Natale 1980).
.
invia una mail di commento - scrivi a p.gigiba@gmail.com