Caterina Labourè nacque a Fain-les-Moutiers, un villaggio della Borgogna, il 2 maggio 1806. Rimasta orfana di madre a nove anni con sette fratelli e due sorelle, Caterina non poté frequentare le classi elementari, ma dovette rendersi utile in famiglia.
All'età di ventiquattro anni fu ammessa tra le Figlie della Carità. Durante il suo noviziato ebbe alcune visioni, ma le più importanti furono le apparizioni dell'Immacolata della "Medaglia--miracolosa".
Fu questo un ciclo di almeno cinque apparizioni, simili fra loro, ma delle quali due ebbero caratteristiche ben individuate. Nella notte tra il 18 e il 19 1uglio 1830, Caterina, condotta da un angelo nella grande cappella della Casa Madre, ebbe un colloquio con
Contemporaneamente una voce interiore ingiunse a Caterina di far coniare una medaglia che riproducesse la visione: ma soltanto il 30 giugno 1832 furono coniati i primi millecinquecento esemplari. La medaglia fu presto detta "miracolosa" e fra i miracoli più belli da essa operati, vi fu la conversione dell'ebreo Alfonso Ratisbonne (20 gennaio 1842). Per desiderio espresso dalla Madonna nelle apparizioni di Parigi, nacque l'Associazione delle Figlie di Maria Immacolata (1836-47). Nessuno, tranne i superiori, seppe mai dei favori celesti concessi a Caterina Ella visse nella più grande umiltà e nel più assoluto silenzio e servì per quarantasei anni i poveri dell'ospizio di Enghien a Parigi.
Morì il 31 dicembre 1876; quando la sua salma fu esumata, le mani che avevano toccato
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