Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

lunedì 27 febbraio 2017

1233 - UN MONDO NUOVO

… la vita è una cosa splendida e grande, più tardi dovremo costruire un mondo completamente nuovo. A ogni nuovo crimine o orrore dovremo opporre un nuovo pezzetto di amore e di bontà che avremo conquistato in noi stessi. Possiamo soffrire ma non dobbiamo soccombere.
dal Diario di Etty Hillesum

1232 - INGINOCCHIARSI

Come è grande Lui... e come son piccolo io! Così piccolo che non posso neppure mettermi a confronto con Lui!
Non è vero - e vien con tutta evidenza da sé - che non si può stare da superbi dinanzi a Lui? Ci si «fa piccoli»; si vorrebbe impicciolire la propria persona, perché essa non si presenti con tanta presunzione: l'uomo s'inginocchia.
E se al suo cuore questo non basta ancora, egli può inoltre prostrarsi.
E la persona profondamente chinata dice: «Tu sei il Dio grande, mentre io sono un nulla!». Quando pieghi il ginocchio, non farlo né frettolosamente né sbadatamente. Dà all'atto tuo un'anima!
Ma l'anima del tuo inginocchiarti sia che anche interiormente il cuore si pieghi dinanzi a Dio in profonda reverenza. Quando entri in chiesa o ne esci, oppure passi davanti all'altare, piega il tuo ginocchio profondamente, lentamente; ché questo ha da significare: «Mio grande Iddio!...».
Ciò infatti è umiltà ed è verità ed ogni volta farà bene all'anima tua.
(Don Romano Guardini, "I santi segni")

giovedì 16 febbraio 2017

1231 - DUE GIORNI DEDICATI AL CARD. MARTINI

In occasione del 90° anniversario della nascita di Carlo Maria Martini (15 febbraio 1927), la Fondazione a lui intitolata promuove al Centro San Fedele di Milano un insieme di iniziative per rivivere il messaggio di speranza del Cardinale.
Un reading per illustrare le potenzialità del nuovo Archivio digitale e presentare il terzo volume dell’Opera omnia martiniana, una mostra di ispirazione ecumenica dell’artista israeliano Shay Frisch, un concerto di musica sacra del Coro da camera di Varese costituiscono il cuore di “Io ci sono”, un evento pensato per approfondire - con stili e linguaggi diversi - un’eredità che, partendo da Milano, ha potuto irradiarsi ben oltre il perimetro diocesano per divenire punto di riferimento importante per credenti e non credenti.
Ci sarà spazio anche per un progetto interattivo. Tutti coloro che hanno conosciuto Carlo Maria Martini potranno rispondere alla Call for documents che verrà lanciata il 18 febbraio, portando alla sede della Fondazione scritti ricevuti dal Cardinale, fotografie che lo ritraggono, video (anche artigianali), registrazioni audio e qualunque altro materiale documentario utile alla costruzione dell'Archivio Martini (il materiale sarà digitalizzato e restituito).
Nel corso della due-giorni verranno anche proiettate le clip di alcune tra le oltre 30 videointerviste a collaboratori e amici del Cardinal Martini, che verranno progressivamente rese disponibili online. Tra gli intervistati, Umberto Eco, Massimo Cacciari, Renato Corti, Maris Martini, Silvano Fausti, Giovanni Giudici, Ferruccio De Bortoli, Silvia Giacomoni, Enzo Bianchi.
“Io ci sono” è un'iniziativa della Fondazione Carlo Maria Martini, con il patrocinio del Comune di Milano, in collaborazione con Fondazione culturale San Fedele, Fondazione Cariplo, Fondazione Unipolis, Fondazione Corriere della Sera, Rai Storia.

sabato 11 febbraio 2017

1230 - CREA IN ME O DIO UN CUORE PURO

È stato detto che solo l'aiuto di Dio salva. Chi sa di non avere più nessun soccorso, prega molto. E quanto più prega, tanto più il suo cuore diventa umile. Infatti uno non può pregare e chiedere, se non è umile. « Un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi » (Sal 51,19). Infatti, finché il cuore non si sarà fatto umile, non riuscirà a non perdersi; invece l'umiltà lo farà concentrare.
Quando l'uomo si è fatto umile, subito viene circondato dalla compassione e il suo cuore allora sente il soccorso divino. Scopre una forza che sale dentro di lui, la forza cioè della fiducia. Quando l'uomo sente così l'aiuto di Dio, quando sente che egli è presente e viene in suo aiuto, subito il suo cuore è colmo di fede, e capisce allora che la preghiera è il rifugio del soccorso, la fonte della salvezza, il tesoro della fiducia, il porto libero dalla tempesta, la luce di coloro che sono nelle tenebre, il sostegno dei deboli, il sollievo nel tempo delle prove, l'aiuto in mezzo alla malattia, lo scudo che libera nelle lotte, la freccia lanciata contro il nemico. In una parola, la moltitudine dei beni entra in lui mediante la preghiera. Trova dunque le sue delizie ormai nella preghiera della fede. Il suo cuore risplende di fiducia.
Isacco di Siria (VII secolo), monaco nella regione di Mossul
Discorsi ascetici, prima parte, n° 21
 

1229 - VISITA PASTORALE DEL CARDINALE SCOLA

CHE COSA È LA VISITA PASTORALE
La Visita Pastorale è l’incontro dell’Arcivescovo con la comunità del nostro territorio.
Egli si fa presente per esercitare, assieme ai suoi collaboratori, la responsabilità nel convocare, guidare, incoraggiare e consolare il popolo santo di Dio che gli è stato affidato. Il nostro Arcivescovo ha voluto la Visita Pastorale secondo una modalità feriale. Significa che intende compiere una seria e fruttuosa verifica di come la comunità ha accolto gli indirizzi proposti dal suo magistero per una “conversione pastorale e missionaria”.

I CONTENUTI DI RIFERIMENTO DELLA VISITA PASTORALE
Sono gli indirizzi pastorali che l’Arcivescovo ci ha offerto in questi anni. L’esortazione costante e di fondo è stata quella di riconoscere che la fede anima la vita quotidiana di ciascuno. Il cristiano è chiamato ad essere un testimone dell’amore di Dio che si è manifestato in Gesù, in tutti gli ambienti di vita. In questo senso l’Arcivescovo ha chiesto di “Educarsi al pensiero di Cristo” (Lettera pastorale 2015/2016), dopo avere specificato che l’ambito della vita cristiana, anche dell’azione pastorale
delle parrocchie, è il “mondo” (vedi “Il campo è il mondo”, Lettera pastorale 2013).
Ma la testimonianza cristiana non è semplicemente impresa del singolo. È la comunità che nel suo insieme deve diventare “Comunità educante”, offrendo un volto di Chiesa accogliente, animato dallo stile della misericordia; soprattutto il volto di una Chiesa che sa “uscire”, riconoscendo l’azione dello Spirito nella realtà della vita delle persone, come sempre ricorda Papa Francesco.
Occorre quindi superare la tentazione di una fede “individualista” e la divisione tra le attività pastorali delle parrocchie e la “pastorale d’ambiente”. In particolare tutti i gruppi, le associazioni e i movimenti se da un lato vanno riconosciuti nelle loro specificità, dall’altro devono sentirsi tutti coinvolti nell’unica missione evangelizzatrice della Chiesa (“Pluriformità nell’unità”).

“La famiglia è il soggetto primario dell’educazione al pensiero di Cristo e la più comune attuazione della vocazione e missione dei fedeli laici nella Chiesa. Ogni riforma della Chiesa sarebbe vana se prescindesse dalla centralità del matrimonio e della famiglia” (Educarsi al pensiero di Cristo p. 60).

La Visita Pastorale è anzitutto occasione per le nostre comunità di verificare se ci si è messi in cammino secondo questi indirizzi. È una verifica che ha il suo avvio nel confronto sulla vitalità dei “quattro pilastri” che reggono e animano ogni comunità cristiana, così come sono espressi in Atti 2, 42-47 (vedi “Il Dio vicino”, Lettera pastorale 2011).
 
COME SI SVOLGERÀ LA VISITA PASTORALE
Tutte le comunità parrocchiali dei Decanati “Lambrate” e “Città Studi” si stanno da tempo preparando alla Visita Pastorale. Dopo l’incontro con l’Arcivescovo, sono previsti diversi momenti che verranno comunicati a suo tempo. Il cuore della Visita sarà l’incontro del 17 febbraio con l’Arcivescovo.
A questo momento sono invitati tutti i sacerdoti, i diaconi, i consacrati e i laici delle comunità.
Sarà soprattutto un momento di confronto. L’Arcivescovo, infatti, risponderà ad alcune domande sulla vita pastorale delle comunità e sui problemi aperti. Una commissione è delegata dai Consigli Pastorali delle comunità a preparare le domande.

VENERDÌ 17 FEBBRAIO ALLE ORE 20,45
Presso la Basilica Ss. Nereo e Achilleo
VIALE ARGONNE 56 - MILANO
 

1228 - LA CONOSCENZA DI SÉ E DI DIO

Uno dei frutti della preghiera è il fatto di entrare progressivamente in una conoscenza di Dio e in una conoscenza di se stessi.
La preghiera ci introduce a poco a poco in una vera conoscenza di Dio, non di un Dio astratto, lontano, non il Dio dei filosofi e neanche quello di una certa teologia fredda e cerebrale, ma il Dio personale, vivente e vero, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Padre del Signore nostro Gesù Cristo.
La preghiera ci permette di passare dalle nostre idee su Dio a una esperienza di Dio: "Io ti conoscevo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti vedono" (Gb 42, 5).
L'oggetto principale di questa rivelazione personale di Dio è conoscerlo come Padre. La paternità di Dio per noi è la realtà più profonda che esista, la più ricca e inesprimibile, un abisso inconcepibile di vita e di misericordia. Non c'è nulla di più felice che essere figli. In ogni istante della nostra vita, attendere tutto con fiducia dal dono di Dio.
"Com'è dolce chiamar Dio Padre nostro", diceva Teresa di Lisieux, versando lacrime di felicità.
(Venerabile Marthe Robin, 1902-1981)

mercoledì 1 febbraio 2017

1227 - VISITA DEL PAPA A MILANO - VOLONTARIATO

Diventa volontario, puoi registrarti fino a domenica.
La Diocesi di Milano cerca tremila volontari per la visita di Papa Francesco.
Nel sito www.chiesadimilano.it si spiega che requisiti devono avere e che disponibilità è chiesta. Se anche tu vuoi proporti, chiedi alla tua parrocchia oppure contatta direttamente il referente decanale volontari.
C'è tempo fino a domenica 5 febbraio per proporsi!
www.papamilano2017.it


 

1226 - DONARSI TEMPO

Come augurio di buon anno ho ricevuto la poesia: “Ti auguro tempo”, della tedesca Elli Michler. Mi piace credere che l’amica Gabriella abbia scelto di indirizzarla solo a me, e che, conoscendomi, abbia voluto invitarmi a non affannarmi nella rincorsa del tempo.
Non ti auguro un dono qualsiasi,
ti auguro soltanto quello che i più non hanno
Penso a chi ci ha lasciato, agli amici che abbiamo avuti vicino per tanta strada e a cui avremmo potuto, ne sono certa, dare e dire di più, e riesco a cogliere il senso di questo augurio: fare tesoro di ogni ora e di ogni minuto regalati dalla vita.
Ti auguro Tempo, per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
Nella visione un po’ calvinista del vivere, mio e di alcuni amici, è poco il tempo che resta al divertimento puro. Passo davanti ai tavolini esterni di un bar, dove stazionano uomini di diverse età, incuranti del freddo invernale, troppo intenti a parlare animatamente e allegramente di qualcosa che mi sfugge. Ecco ciò che non mi concedo: la chiacchiera leggera, fine a se stessa, che ritempra lo spirito con la sola vicinanza all’altro.
Ti auguro Tempo, per il tuo fare e il tuo pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro Tempo, non per affrettarti e correre,
ma Tempo per essere contento.
Fare e pensare, insieme: un dono che non possiedo. Con l’eccesso di ragione e relative elucubrazioni, pongo freni alle tante possibilità di cui potremmo beneficiare, io e gli altri.

Chi corre sempre, come me, si illude di guadagnare tempo, di imbrigliare la vita, di farla durare più a lungo. Invece lascia scivolare via la percezione materiale delle ore e dei giorni e accumula tempo solo cronologico..
Ti auguro Tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro Tempo perché te ne resti.
Elogio del fermo immagine: esiste un tempo che può trascorrere senza eventi esteriori ma in grado di rimandarci, come in uno specchio, la nostra immagine. Tempo che all’apparenza è inattivo, insidiato dal timore dello spreco e dallo spettro della noia, ma che sa creare silenzio e solitudine.Tempo per stupirti e Tempo per fidarti
E non soltanto per guardarlo sull’orologio.
Ti auguro Tempo per contare le stelle
e Tempo per crescere, per maturare.

Lo stupore è possibile: basta immergersi nella natura o accostarsi alle bellezze artistiche di casa nostra per sentirne il richiamo. E poter accantonare il tempo segnato sul quadrante di un orologio.
Ti auguro Tempo, per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro Tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
Oggigiorno abbiamo un gran bisogno di sperare, a dispetto delle disillusioni e nonostante le continue perdite. Ci serve il tempo per immaginare il futuro e sognare momenti migliori.
Ti auguro Tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere Tempo,
Tempo per la vita.
Infine, in questo Tempo che auguro a me, e a voi, di ritrovare, Elli Michler ci sollecita a trovare tempo per il perdono, proiettando una luce nuova sulla comune radice tra le parole “ dono” e “perdono”.
MARGHERITA GIROMINI - 27/01/2017

1225 - CHIEDERE TUTTO

La vocazione dell'uomo non è quella di realizzare una sua perfezione di vita, è quella di realizzare Dio stesso, perché Dio stesso vuol vivere nell'uomo.
E allora, che cosa puoi chiedere a Dio se non una infinita santità?
Pertanto, non è presunzione chiedere molto: è sempre, piuttosto, peccato di timidezza, d'incredulità nell'amore, il chiedere meno che lui, il voler meno che lui. D'altra parte, fintantoché si chiede meno di lui, Dio può anche non ascoltarci, perché qualunque altra cosa tu gli chieda, potrebbe non rientrare nei piani divini. Ma se gli chiediamo lui stesso, egli non potrebbe mai negarci quello che gli chiediamo.
Perché è precisamente questo il fondamento di ogni nostra speranza, anzi di ogni nostro rapporto con lui: l'amore suo infinito per il quale egli tutto si è dato e vuol comunicarsi, perché l'uomo viva in lui e lo possegga come suo bene, come sua ricchezza, come sua eternità.
(don Divo Barsotti, "La presenza del Cristo")