La liturgia di questa domenica presenta il dramma della caduta dell'uomo: il sospetto suscitato dal peccato appesantisce il nostro cuore, ci rende incapaci di riconoscere la bontà del Signore e ci porta a costruire una falsa immagine di noi stessi.
Nonostante la debolezza e la fragilità che accompagnano tutta la nostra esistenza, Dio non abbandona l'uomo. Al timore che nasce in noi con il peccato si sostituisce la speranza, che proviene dal cuore e dal nome stesso di Dio: "A lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa "Dio con noi". Egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati". Ciascun uomo è chiamato as accogliere questo annuncio di salvezza, perchè la nostra vita è naturalmente orientata alla piena comunione con Dio.