La chiesa deve collaborare ai doveri profani della vita sociale, non dominando, ma aiutando e servendo. Deve dire agli uomini di tutte le professioni che cosa è una vita con Cristo, che cosa significa «esserci-per-gli-altri». In modo particolare la nostra chiesa dovrà opporsi ai vizi della hybris, dell’adorazione della forza, dell’invidia e dell’illusionismo in quanto radici di tutti i mali. Dovrà parlare di misura, autenticità, fiducia, fedeltà, costanza, pazienza, disciplina, umiltà, sobrietà, modestia. Non dovrà sottovalutare l’importanza e il significato del «modello» umano (che ha origine nell’umanità di Gesù ed è così importante in Paolo!): non per il tramite dei concetti, ma nel «modello» la sua parola troverà risonanza e forza”.
(Dietrich Bonhoeffer, Resistenza e resa, pp. 463-64