Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

venerdì 14 settembre 2012

725 - III DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI

Questi giorni del Tempo dopo Pentecoste, caratterizzati dal “martirio” del Precursore del Signore, richiamano ogni anno la comunità dei credenti al suo primo impegno: dare al mondo, sotto l’impulso dello Spirito Santo la testimonianza al Signore Gesù Cristo annunziando il suo Vangelo reso al vivo nella vita dei fedeli.
Di conseguenza questo tempo liturgico esorta la Chiesa ad accogliere, con fede sempre più aperta, la testimonianza che Dio stesso, tramite le divine Scritture, offre al Signore Gesù, il suo Figlio Unigenito che è venuto a noi «dall’alto»: da lui !
Egli è l’unico in grado di “parlare”, ossia di rivelare Dio in quanto, proprio come Figlio, “conosce” Dio e “vede” Dio così come egli è! Gesù, dunque, entrando nel mondo, “testimonia” con autorevolezza ciò che sa e ciò che ha visto “venendo da Dio” non solo “come maestro” (cfr. Vangelo: Giovanni 3,2), ma soprattutto nella sua qualità di Figlio!
Queste sono «le cose del cielo» (v. 12) a cui i credenti hanno prestato fede. Ciò è possibile perché essi, rinati «da acqua e da spirito» (v. 5), non sono più soltanto “carne”, ma sono diventati anch’essi “spirito” (v.6), in grado, perciò, di credere nelle «cose del cielo» (v. 12) e di riconoscere che colui che è «disceso dal cielo» divenendo uno di noi, è venuto a rivelare l’amore di Dio per l’uomo.
Una rivelazione sbalorditiva perché, come afferma l’Apostolo, Dio riversa il suo amore non tanto sui giusti, ma sugli empi e sui peccatori (Epistola: Romani 5,6-8), e il suo amore è visibile e tangibile nella Croce del suo Unico Figlio, sulla quale muore offrendo la sua vita per empi, peccatori e nemici, ossia l’intera umanità meritevole pertanto dell’ “ira” divina distruttiva del male e del peccato.
Nel suo Unigenito, perciò, Dio ha riconciliato a sé il mondo e ha «riversato il suo amore per mezzo dello Spirito» del suo Figlio, portando così a compimento quanto era stato annunziato dal Profeta: «In noi sarà infuso uno spirito dall’alto» (Lettura: Isaia 32,15).
È lo Spirito che trasforma gli uomini in figli destinati alla salvezza mediante l’offerta che il Figlio Crocifisso e Risorto fa della sua vita e che il profeta annuncia mediante l’immagine poetica della trasformazione del deserto in un giardino e una selva dove regnano il diritto e la giustizia (v. 16).
È questa la testimonianza che la Chiesa deve dare al mondo, facilmente assimilabile a un arido deserto a motivo dell’incredulità che genera indifferenza nei confronti di Dio e del prossimo, con conseguente ripiegamento del cuore umano nel suo io cattivo. Una simile testimonianza è resa possibile dal momento che i fedeli, avendo accolto con fede Gesù e la sua parola di rivelazione, sperimentano personalmente la condizione di gente giustificata, riconciliata e salvata mediante la vita del Signore Gesù a essi partecipata nella rigenerazione battesimale “dall’alto” e continuamente ravvivata e accresciuta nella comunione al suo Corpo e al suo Sangue. È questa la realtà misteriosa dalla quale la Chiesa trae di continuo la forza di testimoniare, specialmente nella vita dei suoi membri, l’amore di Dio che, nel suo Figlio, giustifica, riconcilia e salva trasformando peccatori ed empi in figli la cui dimora di pace è il suo stesso Cuore di Padre.