El Greco, La guarigione del cieco nato, 1567, Dresda |
La tela di El Greco che ritrae l’episodio si trova ora a Dresda, gli studiosi la datano attorno al 1567, quindi all’inizio del suo soggiorno veneziano. L’artista che, nella sua isola natale, si era formato alla scuola dell’arte delle Icone, scopre a Venezia le grandi visione sceniche del Tintoretto e ne resta affascinato.
In questa tela l’incontro fra Cristo e il cieco è collocato sul lato sinistro e la piscina di Siloe è posta in primo piano, ben evidente. Gesù, infatti, è il vero Inviato: se anche si oppone al sabato, egli però non si oppone al cammino di obbedienza cui vincola la tradizione. Infatti non guarisce direttamente il cieco, ma lo manda all’acqua della piscina. Solo dopo questo gesto il cieco torna guarito. Nella tela di Dresda, accanto alla piscina, in primo piano c’è un cane, simbolo di fedeltà. Cristo guarisce di sabato non per una volontà esplicita di trasgressione, ma per una profonda fedeltà al precetto stesso del sabato che riguardava la salvezza persona dell’uomo, di cui la guarigione fisica è segno e promessa.
L’agitazione generale che coglie i presenti dice bene il clima che El Greco dovette respirare a Venezia, una città che aveva stretti contatti con le comunità tedesche, scosse dalla questione Luterana. Un clima simile registra Giovanni: di fronte alla certezza di un miracolo si nega l’evidenza e ci si appella a questioni giuridiche, impedendo ai semplici di vedere il passaggio della grazia.
In questa tela l’incontro fra Cristo e il cieco è collocato sul lato sinistro e la piscina di Siloe è posta in primo piano, ben evidente. Gesù, infatti, è il vero Inviato: se anche si oppone al sabato, egli però non si oppone al cammino di obbedienza cui vincola la tradizione. Infatti non guarisce direttamente il cieco, ma lo manda all’acqua della piscina. Solo dopo questo gesto il cieco torna guarito. Nella tela di Dresda, accanto alla piscina, in primo piano c’è un cane, simbolo di fedeltà. Cristo guarisce di sabato non per una volontà esplicita di trasgressione, ma per una profonda fedeltà al precetto stesso del sabato che riguardava la salvezza persona dell’uomo, di cui la guarigione fisica è segno e promessa.
L’agitazione generale che coglie i presenti dice bene il clima che El Greco dovette respirare a Venezia, una città che aveva stretti contatti con le comunità tedesche, scosse dalla questione Luterana. Un clima simile registra Giovanni: di fronte alla certezza di un miracolo si nega l’evidenza e ci si appella a questioni giuridiche, impedendo ai semplici di vedere il passaggio della grazia.