Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

sabato 4 maggio 2013

809 - VI DOMENICA DOPO PASQUA

I testi biblici oggi proclamati, e in particolare il brano evangelico, illuminano il cammino della Chiesa sino al ritorno definitivo del Signore risorto e vivente presso il Padre.
Nel momento di congedarsi dai suoi prima della sua passione, Gesù dimostra di essere consapevole che la sua opera di rivelazione non si è ancora completamente conclusa perché i discepoli non sono «capaci di portarne il peso» (Vangelo: Giovanni 16,12). Essi, cioè, non sono ancora in grado di comprendere fino in fondo il senso ultimo e la portata della sua Pasqua e dei momenti che la contraddistinguono. Inoltre il Signore sa che la sua separazione provocherà in essi pianto, gemito e tristezza (v. 20) e sperimenteranno la paura di fronte agli avvenimenti che li riguarderanno da vicino.
Ciò che il Signore dice in riferimento alle conseguenze del suo pur momentaneo allontanamento dai suoi con la sua morte prima e con la sua ascensione al cielo, è destinato a orientare anche oggi la vita della Chiesa e di ogni credente.
Il suo allontanamento, infatti, permette il sopravvenire sui suoi di Colui che è designato come lo Spirito della verità (v. 13), il quale non ha un messaggio suo personale da recare ai discepoli ma porterà a compimento quelle cose che Gesù voleva ancora dire ad essi (cfr. v. 12), ossia dirà nel cuore della Chiesa le cose che egli stesso riceve da Gesù.
Lo Spirito Santo, pertanto, portando ai discepoli il messaggio di Gesù, rende viva e presente la sua persona dotata di tutto quello «che il Padre possiede» (v. 15) e che gli appartiene a motivo del suo essere Figlio!
Con il messaggio, perciò, lo Spirito porta tra i discepoli tutti i tesori di grazia che appartengono a Gesù Crocifisso e Risorto ed elevato sopra i cieli da dove, come sommo sacerdote, è in grado di «salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio» (Epistola: Ebrei 7,25).
Lo Spirito Santo, pertanto, lungo i tempi trasmette la rivelazione portata storicamente nel mondo, dal Verbo fatto uomo, e partecipa ai fedeli, mediante il sacrificio eucaristico e gli altri sacramenti, tutti i tesori di grazia e di salvezza che Gesù, il Crocifisso/Risorto, esaltato presso il Padre, possiede. Egli, perciò, continua a essere presente tra i suoi “spiritualmente”, grazie cioè all’azione dello Spirito che lo rende perennemente attivo nella sua Chiesa.
Questa sperimenterà, nell’intervallo interposto tra la dipartita del Signore e il suo ritorno, il pianto e la tristezza. Il mondo, infatti, che nel Vangelo di Giovanni può indicare quella realtà pregiudizialmente e irriducibilmente ostile a Gesù e, dunque, a quanti aderiscono a lui, si opporrà, anche con la persecuzione violenta, all’ opera di evangelizzazione e di annuncio di «una speranza migliore» (Ebrei 7,19) che è stata introdotta nel mondo dal sacrificio pasquale del Signore Gesù. Sarà lui, il Signore risorto, sulla via di Damasco, a trasformare Saulo, «formato alla scuola di Gamaliele nell’osservanza scrupolosa della Legge dei padri» (Lettura: Atti degli Apostoli 22,3) e persecutore della «Via» (v.4), ossia della nascente fede cristiana, nell’Apostolo mandato «lontano, alle nazioni» (v.21) a predicare proprio quella Via perché in essa possano essere salvate.
A. Fusi