Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

giovedì 22 gennaio 2015

1034 - FESTA DELLA FAMIGLIA

Questo brano di Luca 2,41-52 è molto complesso, al di là del racconto che conosciamo molto bene. In realtà anche noi dovremmo sentirci come Maria e Giuseppe che non compresero quello che Gesù fa e dice. La frase di Luca (2,50) qui riportata è identica a quella riferita ai discepoli dopo il terzo annuncio della passione (Luca 18,34: «Ma essi non compresero nulla di tutto questo»).
Altra nota preliminare: chi conosce Gerusalemme sa bene che per esplorarla da capo a fondo non occorrono tre giorni. Allora perché si parla di tre giorni? è una prefigurazione della Pasqua di Gesù; lui ha parlato di ciò di cui si deve occupare – la Pasqua – e i genitori non capiscono. Questo episodio di Gesù a Gerusalemme non è una simpatica e curiosa birichinata di Gesù adolescente: è piuttosto un fascio di luce sul mistero più grande del Vangelo: la vita nascosta di Gesù a Nazaret.
Ma oggi il Rito ambrosiano celebra la Festa della famiglia: tema grande e forte che si è fatto, da qualche decennio in qua, anche difficile e complesso. Ci può dire qualcosa questo brano di Vangelo, che congiunge Betlemme con Nazaret e Nazaret con Gerusalemme, cioè il Natale con la Pasqua?
Ci sono almeno tre spunti, che possono diventare oggetto di indagine, meditazione e preghiera.
Il primo: la ricerca. è necessario “ritrovare la famiglia”; non tanto nel senso di recuperare una “tradizione” impossibile da riprodurre, quanto piuttosto prendere la “tradizione” per farne il punto di partenza per una nuova figura di famiglia che riesca a vivere il Vangelo in una contemporaneità così diversa dal passato. I cristiani, in particolare, debbono prendere sul serio la famiglia riscoprendo il significato e il valore del sacramento del Matrimonio. Non si deve partire da una difesa della famiglia in astratto, ma dal desiderio di far capire che è bello e sensato “sposarsi nel Signore”.
Secondo: ritrovare il figlio. Uno dei rischi più grandi che stiamo vivendo è la scomparsa del “senso del figlio”; uno slogan potrebbe sintetizzare la concezione, diffusa anche tra i credenti, per cui il figlio è un “diritto” e non un “dono”; è un errore gravissimo: nessuno può vantare un qualsiasi diritto su un’altra persona; avere un figlio non è un diritto da far valere ad ogni costo. Il figlio è un dono, cioè una persona che si manifesta come libertà a cui tu puoi dare cura e amore senza nulla chiedere in cambio. Questo – penso – è uno dei punti chiave da cui dipenderà la nostra civiltà (o inciviltà) di domani.
Terzo: custodire e far crescere con gratitudine la grazia e la luce che emanano dal Matrimonio; non si può parlare di famiglia se non c’è stima per tale sacramento. Oggi, purtroppo, esso è tra le realtà più bistrattate (almeno nei mass-media) perché non c’è fiducia nell’amore. Si diffonde l’idea che l’amore non può durare a lungo; esso parte forte e pieno di speranza e poi, inesorabilmente, scivola in basso fino a scomparire.
La Festa della famiglia può essere l’occasione per “parlar bene” del Matrimonio… cosa rara anche dal pulpito...
Commento di don Luigi Galli