Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

sabato 11 luglio 2015

1081 - VII DOMENICA DOPO PENTECOSTE

Il brano del Vangelo secondo Giovanni (16,33-17,3), pur strappato dal suo contesto, aiuta a cogliere i sentimenti di Gesù verso i suoi discepoli e il contenuto della sua preghiera al Padre: «Padre è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te». Come sappiamo “l’ora di Gesù” è la sua passione, morte e risurrezione. In Giovanni questa “ora” è presentata come l’ora della “gloria”: il Figlio rende gloria al Padre e il Padre rende gloria al Figlio. Ma cosa significa questa “gloria”? La gloria di Dio è la vita eterna donata agli uomini; specifichiamo bene questo fatto svolgendo tre pensieri.
Il primo: Dio dà e non chiede nulla. Rendere gloria a Dio non significa “fare qualcosa” per lui: Dio non chiede nulla per sé. Nel cristianesimo non viene presentato un “Dio immobile” a cui sottomettersi e da “placare con i sacrifici”, perché non mostri la sua ira agli uomini. Il Padre di Gesù dona la pace agli uomini e svela un amore incondizionato che fa ammutolire e tremare per la sua grandezza, ma che non provoca nessuna paura. Dobbiamo chiederci sempre qual è la nostra immagine di Dio. Spesso non pensiamo a Dio nel modo con cui è presentato nella rivelazione di Gesù.
Il secondo pensiero riguarda la pace. «Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo». La pace nella rivelazione biblica è la sintesi di tutti i doni messianici che Gesù è venuto a portare agli uomini. La pace che Gesù offre è la certezza che la sua passione, morte e risurrezione «ha vinto il mondo». Questa certezza nasce dalla fede in lui, ed è capace di custodire la pace del cuore. è una esperienza profonda, che fanno tutti coloro che credono in Gesù e lo amano. La vittoria di Gesù sul mondo non umilia e non sottomette; la sua vittoria libera e fa sprigionare nell’uomo tutte le bellezze e le bontà che stanno chiuse (a volte sepolte) nel suo cuore. Queste parole di Gesù ci interrogano seriamente sullo “stile” della nostra fede: non possiamo vivere una fede triste , timorosa e tremante di fronte a Dio. Gesù svela una familiarità con il Padre che elimina, in radice, la paura di essere giudicati e condannati.
Il terzo dice: Gesù è il Salvatore. «Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato». Il Padre gradisce l’offerta che Gesù fa di sé nella passione e gli conferisce il potere su ogni creatura, strappando dalla morte l’umanità del Figlio e rendendolo Signore di tutti gli esseri che sono nell’universo. Nessuno, donna o uomo, è lontano dal “potere” di Gesù. Gesù è “tutto in tutti”. Per far cosa? Per donare a tutti la vita che non muore. Va notato che il Padre dà a Gesù il potere su ogni essere umano e Gesù dona la vita che non muore a tutti coloro che il Padre gli ha dato, così Gesù è il Salvatore di tutti. Questa verità è straordinaria e dona la pace. Noi non sapremo mai come fa Gesù a donare a tutti la vita eterna, ma i cristiani sanno come la dona a loro: ogni cristiano vive di questa certezza.
don Luigi  Galli