Esattamente quindici giorni fa l’assalto inatteso e violento alla missione di Mocodoene, in Mozambico, con il ferimento del responsabile, il piamartino padre Giacomo Marietti. Ieri alle 6,30 del mattino, dopo giorni d’attesa, timori per le condizioni del ferito, e paura di una infezione causata dalla pallottola rimasta conficcata nell’addome, finalmente il rientro e il suo affidamento ai sanitari dell’Ospedale Civile di Brescia.
La svolta è avvenuta giovedì scorso, quando da Roma tramite l’ambasciata di Maputo, è giunto il nulla osta per il volo militare necessario a garantire il rientro.
Alle 16,30 di domenica, l’aereo inviato dal Governo italiano decollava da Maputo, diretto all’aeroporto di Brescia Montichiari. Alle 6,30 l’arrivo in terra bresciana.
Poco dopo il ricovero, le prime notizie. “Padre Marietti – secondo i medici che lo avevano appena visitato – è debilitato dalla malattia e affaticato dal viaggio. Le sue condizioni generali però non destano preoccupazioni. Anche il proiettile ancora conficcato nell’addome non suscita apprensione: sarà rimosso quando anche le condizioni fisiche del missionario miglioreranno e lo consentiranno.”
(da BresciaOggi, 8 giugno 2010)