Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

martedì 16 novembre 2010

437 - IN PREGHIERA CON I CRISTIANI DELL’IRAQ

I vescovi italiani hanno invitato le nostre comunità a vivere, questa domenica 21 novembre, una giornata di preghiera straordinaria per i cristiani dell’Iraq, colpiti nuovamente in questi giorni. La rivista Mondo e Missione aderisce all’iniziativa presentando una versione del Padre Nostro della liturgia caldea e alcune voci raccolte tra i cristiani iracheni. È un modo per pregare con le parole di chi rischia la vita per mantenersi fedele al Vangelo. E diventare davvero anche noi testimoni coraggiosi e trasparenti dell’unica Parola che salva.

Padre nostro invisibile che sei nei cieli

sia santificato in noi il tuo Nome

perché tu ci hai santificato

attraverso il tuo Spirito Santo.

Venga su di noi il tuo regno,

regno promesso agli amanti del tuo Amore.

La tua forza e le tue benevolenze

risposino sui tuoi servi

qui nel mistero e là nella tua misericordia.

Dalla tua tavola inesauribile

dona il cibo alla nostra indigenza

e accordaci la remissione delle colpe

perché tu conosci la nostra debolezza.

Noi ti preghiamo:

salva coloro che hai plasmato

e liberali dal maligno che cerca chi divorare.

A te appartengono il regno

e la potenza e la gloria, o Signore:

non privare della tua bontà i tuoi santi.

Dal Breviario Caldeo

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ALCUNE VOCI DALL’IRAQ

«Oggi pregheremo anche per coloro che sette giorni fa in questa chiesa hanno ucciso i nostri fratelli.

Compiremo questo strano genere di preghiera perché Cristo ci dice: "Amate i vostri nemici". Pregheremo anche per coloro che hanno assaltato la nostra chiesa e sparso il sangue dei nostri martiri. Nessun politico, nessuno Stato e nessun altro possono proteggerci. Solo Dio lo può fare».

Padre Mukhlis, alla Messa nella chiesa di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso la settimana dopo l’attacco del 31 ottobre

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«La storia dei cristiani d’Iraq è una lunga storia di persecuzione, di martiri, di cristiani cacciati e mandati via.

Pensiamo alla frase del salmo 69: “Più numerosi dei capelli della testa sono coloro che mi odiano senza causa” e noi pensiamo soprattutto a Gesù, odiato senza ragione, mentre passava e faceva del bene. Terminiamo questa lettera con il grido di un bambino di tre anni che ha visto uccidere suo padre e che gridava “basta, basta” prima di essere ucciso anche lui. Sì, veramente con il nostro popolo gridiamo anche noi: basta!».

Alice e Martina, Piccole Sorelle di Gesù di Baghdad

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«Cristo, con il suo amore senza fine, sfida il male e ci tiene uniti. Attraverso l’Eucaristia ci ridona la vita che i terroristi cercano di toglierci».

Padre Ragheed Ganni, sacerdote caldeo ucciso a Mosul nel 2007

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«La mia missione pastorale consiste nel mostrare che non bisogna avere paura della morte. Ma per non avere paura della morte bisogna sapere come vivere. Di fronte a questa gente che soffre da sette anni, è importante mostrare loro come possono vivere».

Monsignor Amil Nona, vescovo caldeo di Mosul, successore del vescovo martire Paulos Faraj Rahho, ucciso nel 2008.

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Vuoi leggere altre testimonianze sulle sofferenze e sulla fede dei cristiani iracheni?

Visita la sezione a loro dedicata sul sito di Mondo e Missione www.missionline.org e le notizie riportate quotidianamente dall’agenzia www.asianews.it