Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

giovedì 21 aprile 2011

525 - GESU' NELL'ORTO DEGLI ULIVI

Sacro Monte di Varese

Giunsero intanto a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli: "Sedetevi qui, mentre io prego". Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Gesù disse loro: "La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate". Poi, andato un po’ innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell’ora. E diceva: "Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu". Tornato indietro, li trovò addormentati e disse a Pietro: "Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare un’ora sola? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole". (Marco 14,32-38)


Gesù, noi vorremmo seguirti sulla via della croce. Vogliamo entrare con te nell’orto degli ulivi, nel podere chiamato Getsèmani, per unire la nostra preghiera alla tua. Ma, come per i discepoli, ci è tanto difficile! Per essi c’è la stanchezza del giorno precedente, c’è il silenzio cupo della notte con gli oscuri presagi che lo accompagnano. Noi, soprattutto quando vogliamo vegliare un po’ più a lungo con Te, veniamo oppressi dai fantasmi che si agitano nei nostri cuori e che ci rendono la preghiera un peso.


Sentiamo una gran voglia di fuggire, di darci per vinti e di abbandonarci a distrazioni che ci tolgano da questo incubo. Non riusciamo a condividere il tuo spavento e la tua angoscia e soprattutto non riusciamo a sintonizzarci con la tua preghiera. Anche le tue parole sulla tentazione che incombe sono ricevute da noi con lo spirito ottuso e incapace di capire. Il sonno appesantisce le nostre membra e chiude il nostro cuore. Intanto Gesù, viene coinvolto in tutto il suo essere dalla grande e decisiva preghiera: Abbà, Padre! Ogni cosa ti è possibile, allontana da me questo calice! Però, non quello che io voglio, ma quello che tu vuoi. Gesù, tu hai voluto provare fino all’ultimo la ripugnanza per la volontà del Padre, contraria alle tue attese. Anche noi sentiamo talora questa ripugnanza. Tu hai accettato di essere oppresso da una tristezza mortale. Può capitare, in certi momenti della nostra vita, di giungere fino a questo punto. Fa che non ci spaventiamo di questa resistenza che sentiamo nascere dentro. Fa che non ci arrendiamo né pensiamo che in tali frangenti è giocoforza arrendersi. È necessario stringere i denti e soprattutto confidare nella potenza dello Spirito che opera in noi. Possiamo sempre essere vittoriosi, per la forza di colui che ci ha salvati. (Card. Carlo Maria Martini)