Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

venerdì 18 dicembre 2009

182 - ANNUNCIAZIONE NELL'ARTE

Beato Angelico, Annunciazione, Museo del Prado

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L’episodio è svolto secondo lo schema compositivo più classico e diffuso nelle Annunciazioni, trasversale a tutta la storia dell’arte cristiana: ritrae il mistero dell’Angelica Confabulatione tra l’Angelo entrante, a questo punto già entrato in scena da sinistra, al cospetto di Maria posta invece sulla destra. L’architettura entro cui le figure sono collocate riporta al Vangelo di Luca che lo ambienta nella casa della vergine: “Entrando da lei disse: “Ti saluto, o piena di grazia, Il Signore è con te”. (Luca, 1, 28)

Il porticato, ambientazione tipica per Annunciazione nella pittura italiana del Rinascimento (le colonne hanno significato di collegamento tra terra e cielo, assimilabili in questo senso all’Albero della Vita), delimita lo spazio scenico principale e apre sull’interno lasciando intravedere uno scorcio domestico, segno dell’umiltà di Maria: una stanza dalle pareti chiare alle quali sono addossati dei mobili, in particolare una panca, illuminata da una piccola finestra.

La tradizione teologica suddivide il colloquio tra l’Angelo e la Vergine in 5 momenti successivi, corrispondenti ai diversi stati d’animo di Maria:

inizialmente Maria è turbata (Conturbatione) non tanto per l’apparizione dell’angelo (sulla scorta dei vangeli apocrifi i vari commentatori sono soliti sottolineare come lei fosse abituata alle apparizioni angeliche) quanto per il saluto in sé, che non comprende. Dopo aver ascoltato l’annuncio, Maria ci pensa un po’ sopra (Cogitatione) e rimanendo perplessa chiede all’angelo (Interrogatione) come questo possa avvenire visto che non conosce uomo. Alla risposta dell’angelo subentra l’accettazione dell’annuncio da parte di Maria, che si definisce serva di Dio (Humiliatione). L’episodio si conclude dopo la partenza dell’angelo con il momento del concepimento vero e proprio, che corrisponde per Maria allo stato d’animo della grazia (Meritazione).

Qui Maria è ritratta in Humiliatione: dopo “le spiegazioni” dell’arcangelo Gabriele, accetta l’annuncio e, colta nell’atteggiamento di dire qualcosa, si definisce appunto serva, mentre Gabriele ha tutta l’aria di starla a sentire (le mani che entrambi i personaggi tengono incrociate sul petto indicano il reciproco accoglimento, l’una delle parole dell’altro).

Il raggio di luce che proviene dall’angolo in alto a sinistra dalla mano di Dio, percorso dalla colomba e puntato su Maria, raffigura la discesa dello Spirito Santo su di lei (l’Annunciazione è considerata la Pentecoste di Maria). La figura di Dio come in altri casi appare anche nel bassorilievo tra i due archi del portico.

La Cacciata dal Paradiso che fa da controscena sull’estrema sinistra pone Maria come nuova Eva, alludendo all’incarnazione di Cristo e alla sua successiva morte sulla croce in funzione di espiare il “peccato del mondo”.

Il libro sulle ginocchia della Vergine ricorda la profezia di Isaia: “Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele”. (Isaia 7,14)

Nella patristica mariana, inoltre, la Vergine è spesso associata all’immagine del libro, definita come Liber Generationis Christi (Ernesto di Praga), Liber Dei manu scriptus (Efrem il Siro), eccetera. É considerata libro mistico, che ha presentato alla conoscenza degli uomini la parola di Dio.