Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

venerdì 25 dicembre 2009

196 - LA NATIVITA' NELL'ARTE

Lorenzo Lotto, Natività, 1523, Washington, National Gallery of Art

Lorenzo Lotto nato, si presume dal suo testamento, verso il 1480 e morto nel 1557. Veneziano di origini, appartiene alla grande generazione dei pittori veneziani quale Giorgione, Tiziano, Palma il Vecchio e Pordenone. Dopo un’iniziale apprendistato a Venezia svolse la sua attività in gran parte lontano dalla città natia: tra Treviso, Bergamo e le Marche. Il corpus dei suoi dipinti consta di oltre 130 pitture, per lo più pale d’altare, quadri devozionali, ritratti e 3 cicli di affreschi.

Nel dipinto i santi personaggi sono collocati in primo piano, tanto da porre l’osservatore, meglio il fedele, in una posizione privilegiata, siamo nella stalla! Non guardiamo dentro da fuori, la scena è vista dall’interno; si dà una condizione di intimità del fedele con il mistero che si rivela.

Nel 1523 Lotto dipinge la Natività, una piccola tavola (cm 46 x 36) conservata alla National Gallery of Art di Washington. Stava per finire il soggiorno bergamasco, un periodo che occupa l'arco di anni compresi tra il 1512 e il 1525 e caratterizzato da un "misticismo affettivo" e da un senso magico infuso nelle opere grazie all'utilizzo della luce. Lotto, amico dei Domenicani, viene indotto a immergersi e a meditare ancora di più sulle verità di fede.

La Natività è destinata a un'abitazione privata come dicono le piccole dimensioni. È un quadro pensato per la devozione di una famiglia. L'incarnazione si sposta dal luogo di culto, dove ci si reca a pregare, alle stanze di un palazzo in cui la giornata vorrebbe essere illuminata dalla memoria di Cristo. Il mistero lo si vuole prossimo, dentro le mura domestiche.

Lotto rompe gli schemi tradizionali e valorizza Giuseppe affiancandolo alla Madonna che ha gli occhi incollati su Gesù. Sono sgranati dalla meraviglia. Osserva il bambino che le sta parlando con lo sguardo, con il movimento delle labbra, con i piedini che scattano e con le mani che si muovono in uno slancio di affetto. Si vuole aggrappare, Lui che è Dio, a sua madre.

Dio si presenta come un bambino, un essere indifeso che chiede di essere vestito, preso tra le braccia, allattato, aiutato a crescere. Ogni bambino vuole crescere, è nato per crescere. Chi accoglie Cristo incontra una vita che cerca spazio per diventare grande con lui e in lui. Lo sguardo che si posa sulla mangiatoia scopre tanto affetto e avverte una domanda: che quei giorni di festa diventino la Festa dell'intera esistenza.

La teologia estetica di Lotto mostra, come pochi discorsi riescono a fare con altrettanta efficacia, la rivoluzione antropologica avvenuta quel giorno. La storia dell'umanità cambia. Un discrimine divide il tempo: ora che il mondo ha ospitato il Dio fatto uomo, nessuno potrà più ritrarsi. L'attesa è terminata, d'ora in poi si sarà con Cristo o lontani da Cristo.

d.Andrea Coldani