Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

lunedì 13 dicembre 2010

460 - MILANO, UNA CITTA’ DAL TERRENO BUONO - 3

La mancanza delle condizioni per crescere: le questioni educative e culturali

Nel suo lavoro, assieme al terreno buono e a quello soffocato dai rovi, il seminatore incontra poi un terreno reso improduttivo dalle pietre. La semente qui diffusa “appena germogliata, seccò per mancanza di umidità”: c’è buon terreno, ma mancano le condizioni per la sua fertilità.

La suggestione della parabola mi porta ad accostare quelle situazioni impermeabili alla verità o rese tali da altri: quelle dove si vive senza che ci sia un senso preciso dell’esistenza. È una questione culturale. Etimologicamente, alla base della parola “cultura”, c’è la radice “colere”, coltivare, dunque la stessa azione che compie il seminatore della parabola. Coltivare la propria

interiorità, i propri talenti, i rapporti personali è la via che rende fertile l’esistenza dei singoli e costruisce la società.

È difficile per un seme germogliare, vivere e portare frutto laddove manca la terra feconda. È difficile per un giovane crescere, realizzarsi, sviluppare relazioni buone che arricchiscano sé e la società laddove scarseggiano l’educazione e la cultura. È un problema grave e non raro nella sua

manifestazione. Molti giovani crescono senza desiderare, ricercare e costruire un serio progetto di vita, senza dare un senso all’esistenza. È una situazione, questa, frutto di un clima culturale complessivo che pare voler rimuovere la questione della responsabilità e del significato dell’esistenza.

Ancora una volta sant’Ambrogio ci è maestro, con il suo prezioso avvertimento, nel coltivare anzitutto l’interiorità: «La tua ricchezza è la tua coscienza; il tuo oro è il tuo cuore... Custodisci l’uomo che è dentro di te. Non trascurarlo, non averlo a noia come se non avesse valore, perché è un possesso prezioso» (I doveri, I,11).

Non pochi giovani sono come terreno pietroso, resi impermeabili alla semina della verità anche dalle carenze educative dovute a situazioni familiari complesse, a un’offerta scolastica non sempre efficace, a percorsi formativi non del tutto adatti alla loro condizione esistenziale o sociale.

Spesso è difficile coltivare le decisive questioni del senso e della responsabilità in alcune periferie provate dal degrado, in quei luoghi in cui la qualità della vita è povera a causa degli spazi abitativi insufficienti e inadeguati, della mancanza di aree per il gioco e la socializzazione, della carenza di occasioni formative… E se in una situazione già difficile si sommano, come spesso capita, altre negative influenze esterne come la piaga della droga, la malavita, la violenza diffusa, vivere e crescere in contesti simili segna in modo negativo l’esistenza di tanti giovani. La forza dei legami familiari e delle buone relazioni tra gli abitanti del quartiere è antidoto efficace per la

prevenzione del disagio giovanile.

Ma se la famiglia a volte “non ce la fa” a educare bene, a introdurre adeguatamente al senso e alla responsabilità della vita, se le relazioni sociali “non tengono” è pressoché difficile “salvare” la situazione solo con quegli interventi socio-educativi che le amministrazioni pubbliche mettono in atto. È importante allora intervenire per creare le condizioni affinché il tessuto sociale positivo possa svilupparsi naturalmente, eliminando le tante pietre che rendono il terreno impenetrabile all’azione educativa.

Diviene fondamentale – specialmente in simili contesti – un piano adeguato di sostegno alla famiglia perché possa continuare a svolgere la sua insostituibile missione educativa. Famiglie forti e unite favoriscono la coesione sociale del territorio!

È importante riconoscere, mettere in rete e sostenere l’azione di centri di educazione e socializzazione quali le scuole, gli oratori, i centri sportivi, le associazioni culturali e del tempo libero. Le risorse pubbliche, investite in questa direzione, mentre recano come effetto principale un indubbio aiuto alla persona, consentono di risparmiare in futuro altri interventi ben più dispendiosi per far fronte a situazioni di tensione e di degrado sociali.

(cardinale Dionigi Tettamanzi, 6 dicembre 2010)