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La Circoncisione di Cristo, Pieter Paul Rubens, 1605,
Chiesa del Gesù di Genova.
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“Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”: è l’augurio e la preghiera che accompagnano la liturgia dell’ottavo giorno del Natale e il cammino nel tempo del credente. Il Signore Gesù è “la Parola che si salva, la via che ci guida alla pace” e ha voluto condividere la nostra esistenza, portando “nella povertà della nostra natura la sua divina ricchezza”.
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Lettura Numeri 6,22-27: Il nome, per la Bibbia, dice relazione. Attraverso la mediazione sacerdotale, Dio pone il suo nome al suo popolo, vale a dire lo chiama alla relazione con sé, donandogli di vivere nella sua comunione. Ne sono frutto la sua benedizione e la sua pace.
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Salmo 66: Dio ci benedica con la luce del suo volto.
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Epistola ai Filippesi 2,5-11: Il nome di Dio si rivela in Gesù, che nella siua vicenda pasquale manifesta l’amore del Padre. Vivendo l’obbedienza fino alla croce, egli riceve il nome nuovo di “Signore”. La sua rimane la signoria di chi dona la vita e a tutti il nome nuovo di “figli di Dio”.
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Vangelo Luca 2,18-21: Otto giorni dopo la nascita, come ogni ebreo, Gesù riceve la circoncisione e il nome. Sono i genitori a conferirlo, ma in obbedienza alla parola dell’angelo. In Gesù Dio stesso entra nella carne dell’uomo e la sua grazia abita e trasforma il nostro agire.