Cerco una verità che sia sorgiva come l’acqua: una verità che non debba tutte le volte prendere in prestito a destra e a sinistra; una verità per la quale non debba continuamente rifarmi a modelli esterni, ma che mi salga dall’interno; una verità che continuamente si rinnovi in me e in ciascuno di noi, come si rinnova continuamente, sempre nuova e sempre uguale, l’acqua della sorgente.
Cerco una verità che sia semplice come il pane: una verità che si possa toccare la si possa vedere, che non ci inganni, che non sia complicata, che non sia difficile e che, come il pane, possa essere spezzata, divisa e distribuita ad altri.
Cerco una verità che sia chiara come la luce: una verità che non abbia tenebre, non abbia sotterfugi, nascondigli, remore, reticenze; una verità capace di illuminare la mia strada, capace di illuminare anche la strada degli altri.
Cerco una verità che sia potente come la vita: una verità capace sempre di rinnovarsi, mai stanca di sé; una verità che continuamente risorga dalla propria stanchezza, dalla propria sfiducia, dal proprio adagiarsi pigro; una verità che continuamente riviva in noi, che sia potente così come la vita è potente sopra ogni altra realtà.
(Cardinale Carlo Maria Martini, Veglia in Traditione Symboli 1980)